mercoledì 14 ottobre 2009

Una strategia di intervento per punti

La riqualificazione dello spazio pubblico del quartiere d’Oltrarno a Firenze attraverso i microprogetti del Pedibus (1)

di Elisa Palazzo

«Lasciamo viaggiare l’immaginazione. Immaginiamo Firenze tra 15 anni. Il problema del traffico è stato risolto una volta per tutte. Il Tram e gli autobus elettrici si sono espansi numerosi. I trasporti pubblici ignorano il tracciato tradizionale della Firenze intra-muros. In questo vasto insieme, gli itinerari trasversali, sempre più numerosi, permettono di collegare un punto ad un altro nel modo più diretto possibile, attraverso una rete fitta di autobussini elettrici. Tra le cinque e le otto del mattino, svolgono il loro lavoro i mezzi addetti alle consegne. Naturalmente i mezzi di emergenza sono autorizzati a circolare. Una serie di parcheggi scambiatori circondano la città in corrispondenza dei principali nodi intermodali. Vietata la circolazione delle automobili all’interno della città storica, l’insieme degli spazi per circolare, sostare, socializzare si è allargato in maniera notevole grazie alla soppressione dei parcheggi. I mezzi esclusi da questo divieto, tram, autobus e taxi si possono spostare velocemente e senza difficoltà sulle corsie preferenziali, per il resto la strada appartiene ai ciclisti, e ai pedoni i marciapiedi.» (2)

È stato organizzato un sistema tipo bicing come a Barcellona o vélib’ (vélos en libre-service) a Parigi: si trovano biciclette da prendere in affitto in tutte le stazioni e fermate di mezzi pubblici e nelle piazze, biciclette che si utilizzano per circolare anche per pochi isolati e che si possono lasciare nella più vicina rastrelliera.

Naturalmente è stato introdotto il servizio del Pedibus, ormai correntemente in uso in tutte le città europee, un accompagnamento collettivo a scuola con un “autobus pedonale”.

Il Pedibus, ispirato agli Human Powered Transports (sistemi di trasporto a potenziale umano), è organizzato come un vero e proprio autobus con un capolinea, un percorso fisso, orari e fermate intermedie.

La rete del Pedibus permette ai genitori di mandare i propri figli a scuola in tutta sicurezza a piedi, con ovvi vantaggi anche per la salute dei bambini.


Torniamo nel 2009. In realtà, almeno per la seconda parte, quella del Pedibus, questo è un progetto che la città di Firenze ha già visto, un’esperienza avviata negli scorsi anni nel quartiere Oltrarno. 

Il progetto che presentiamo, premiato in un concorso nel 2003 e solo in parte realizzato, definisce una strategia di intervento e di linee guida per la realizzazione della sicurezza pedonale e la riqualificazione dello spazio pubblico.

L’Oltrarno a Firenze è un’area ideale per la sperimentazione di un progetto pilota sia per il contesto sociale sia per una serie di caratteristiche intrinseche che ne fanno una delle aree più problematiche della città.

La situazione morfologica è complessa e variata: il contesto storico tutelato, la Zona a Traffico Limitato, le aree pedonali convivono con strade congestionate dalle automobili. La grave difficoltà nell'uso pedonale dello spazio urbano ha reso necessario l’elaborazione di una strategia complessiva di interventi a beneficio di tutto il quartiere a partire da uno studio approfondito dei luoghi e delle problematiche in grado di sistematizzarne le soluzioni.

Da subito è stata evidente la necessità di un progetto per rivendicare lo spazio fisico della città all’uso degli abitanti. L’idea del Pedibus ha fornito questa occasione.

Il primo problema da risolvere è stato quello di definire gli itinerari e le linee di percorrenza per collegare le tre scuole principali del quartiere. Attraverso alcuni incontri con i genitori e con gli insegnanti delle scuole ed il lavoro svolto in classe con i bambini sono stati raccolti i dati essenziali necessari: la provenienza di tutti gli alunni, le modalità di trasporto utilizzate nel percorso casa-scuola, l’individuazione e la messa a punto dei tracciati ottimali.

In occasione dei laboratori in classe è stato anche chiesto agli alunni delle elementari di immaginare la strada davanti alla loro scuola senza automobili e di proporre un suo possibile uso alternativo. Il risultato è un disegno lungo 25 metri che raccoglie i desideri dei bambini.

Il progetto degli itinerari è stato, poi, rapportato alle necessità fisiologiche e psicologiche dei bambini ripensando gli spazi e i tempi sulla base delle loro forze, più esigue di quelle di un adulto, e rimisurando la città secondo una griglia "un minuto a passo di bambino", lo spazio che può percorrere un bambino con le proprie forze in un minuto di tempo.

In tutto il centro di Firenze è già in vigore una Zona a Traffico Limitato in cui la velocità massima consentita è di 30 Km orari. La sua istituzione, purtroppo, non garantisce che tale limite venga rispettato. Il progetto ha proposto un intervento di arredo urbano e messa in sicurezza dei percorsi pedonali che non altera la situazione viaria esistente ma si fonda, al contrario, sulle risorse già presenti nel quartiere, sulla normativa in vigore, sulla segnaletica, i parcheggi e le limitazioni al traffico esistenti, affiancando ai divieti ed ai limiti di velocità una serie di strutture finalizzate al loro rispetto (cuscini berlinesi, chicanes, allargamento dei marciapiedi, riprogettazione dei passaggi pedonali, ecc.) ed al ri-disegno accurato dello spazio collettivo.

Gli scarsi finanziamenti disponibili per gli interventi di pedonalizzazione e la necessità di dilazionare il progetto nel tempo ha suggerito di ripensare le modalità usuali di realizzazione dei progetti pubblici. Gli interventi strutturali lungo il tracciato del “Pedibus” sono stati pensati per essere completati progressivamente secondo le disponibilità e le opportunità del momento. Sono state proposte “unità minime di intervento”, una serie di interventi per punti con un impatto economico estremamente limitato, che possono essere scomposte e ricomposte con una formula combinatoria, adattabile a secondo delle priorità data ai singoli interventi ed alle risorse economiche disponibili. Si tratta in definitiva di un “Piano” di insieme su cui sono collocati micro “progetti” da realizzare in successione.

Tale strategia permette una ricerca di sovvenzioni e finanziamenti attraverso sponsors privati o accordi di programma con la partecipazione di diversi settori pubblici. Questa suddivisione si presta a dilazionare gli interventi nel tempo per piccoli o piccolissimi stralci con una possibilità maggiore di sedimentare i nuovi assetti spaziali proposti nell’immaginario collettivo dei cittadini.


La prima unità minima (ed unica) ad essere stata realizzata è quella di fronte alla Scuola Torrigiani in via della Chiesa. L’obiettivo del progetto è stato quello di consentire un sicuro e facile accesso e di valorizzare lo spazio pedonale e stradale in funzione delle esigenze dei bambini.

La sede stradale in corrispondenza del fronte della scuola è stato ridotto a 2,75 m, una larghezza che consente il passaggio agevole di auto, furgoni e mezzi di soccorso a velocità moderata ed un ampliamento considerevole dello spazio pedonale per una lunghezza di circa 40 m.

Il nuovo spazio pedonale è costituito da una piattaforma di 4 m di larghezza, sopraelevata sul livello della strada.

è stato previsto un unico tipo di finitura per l’intera superficie: un lastrico di pietra arenaria messo in opera “alla rinfusa”, come nella tradizione delle antiche strade di Firenze che si differenzia dal resto della pavimentazione esistente. Le parti di testa del marciapiede sono realizzate ugualmente con elementi alla rinfusa di adeguato spessore. La pavimentazione di lastrico in arenaria è stato in gran parte mantenuta perché la nuova piattaforma pedonale è sovrapposta alla pavimentazione in pietra esistente limitando allo stretto necessario le demolizioni e gli smontaggi.

Il grande marciapiede contiene due inserti in pietra levigata con elementi perfettamente lisci e regolari, idonei ad essere utilizzati come lavagne orizzontali su cui i bambini possono disegnare con i gessetti colorati.

Sulla piattaforma sono state posizionate delle sedute realizzate da blocchi modulari in pietra del tipo “macigno di Greve”.


Due rampe a lievissima pendenza consentono un accesso privo di barriere architettoniche. Le rampe sono pavimentate con asfalto colorato e sono illuminate con un sistema di segnapassi a Led con pannello solare incorporato.

Le rampe sono protette da un basso muretto in pietra realizzato con conci di pietra arenaria squadrati che, oltre a fungere da elemento per la sicurezza e l’accessibilità ai sensi della normativa vigente, dispongono a est di una rastrelliera per biciclette e a ovest di una fontanella pubblica.

Ad ovest della scuola, in corrispondenza dell’uscita di sicurezza dell’Albergo Popolare, è realizzato un attraversamento pedonale rialzato che consente di raggiungere il lato opposto della strada in sicurezza e senza barriere architettoniche e funge da dissuasore di velocità, dove si trova uno spazio pedonale dotato di posti per biciclette, una Magnolia Soulangeana e una siepe di Rhyncospermum Jasminoide che ricopre la scala di emergenza dell’Albergo.

Per mezzo di questo intervento lo spazio stradale davanti alla scuola ha riguadagnato una dimensione sociale che sino ad ieri non gli apparteneva.

In definitiva, il progetto che abbiamo presentato è, allo stesso tempo, un piano di recupero del quartiere, un progetto di rinnovo dello spazio pubblico nella città storica, un percorso partecipativo con la cittadinanza e di riappropriazione dei luoghi della socialità (la strada), un piano economico di fattibilità, che concorrono tutti alla proposta di M. Augè di «far tornare la città terra di avventura» per i grandi ed i piccoli.



 NOTE:

(1) Il progetto di concorso, elaborato in occasione del Concorso di idee per la realizzazione di percorsi pedonali sicuri casa-scuola nel 2003, la progettazione esecutiva e la direzione lavori (2006-2009) sono di studiostudio, con la promozione degli assessorati all’istruzione e alla mobilità del Comune di Firenze.

Visitando la pagina web http://sites.google.com/site/pedibusfirenze/ si possono consultare le google maps del progetto.

(2) La citazione è stata liberamente rielaborata dall’autrice sulla base di un testo di Marc Augé: Augé M. (2009), Il bello della bicicletta, Torino, p.47.

 Le immagini sono di Studiostudio

 

 

 

 






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